Famiglia

Allo sportello dell’est

Banche. Intesa acquisisce un istituto di microcredito a Mosca.Parla Giovanni Boccolini:"Una banca così è un veicolo straordinario di relazioni".

di Francesco Maggio

L?ultima arrivata è la russa Kmb-Bank, particolarmente attiva nel microcredito e nella microfinanza, con ?numeri? di tutto rispetto: 334 milioni di dollari di attivo, 242 milioni di impieghi, 32 milioni di patrimonio. Ma della strategia di espansione di Banca Intesa verso Est questa è solo l?ennesima tappa di un percorso ancora molto lungo, dopo le ?conquiste? di Central European International Bank (Ungheria), Vseobecna Uverova Banka (Slovacchia), Privredna Banka Zagreb (Croazia), Delta Banka (Serbia Montenegro), Zao Banca (sempre in Russia). Ma perché tanto interesse per l?Europa centro orientale? Che c?entra il microcredito con gli obiettivi della banca? Sono solo ragioni economiche a spingere la banca di Corrado Passera ad Est o c?è dell??altro?? Lo abbiamo chiesto a Giovanni Boccolini, 51anni, da 16 nel gruppo, responsabile della divisione banche estere di via Romagnosi.
Vita: Dottor Boccolini, perché l?Est vi fa tanto ?gola??
Giovanni Boccolini: Si tratta di Paesi emergenti che hanno grandi opportunità di inserimento per operatori consolidati come noi, che hanno avuto o hanno in corso processi di privatizzazione che rendono disponibili banche da comprare. Inoltre, sono Paesi che presentano dei rischi inferiori rispetto ad altri Paesi emergenti perché convergono verso l?Europa e ciò comporta maggior rigore nella gestione dei conti rispetto, per esempio, al Sud America.
Vita: Ma come si costruisce il rapporto con il territorio?
Boccolini: Non ci sono grossi problemi, anzi non ne abbiamo affatto perché noi siamo presenti in quei posti tramite banche locali. L?unica questione, semmai, è come conciliare la cultura italiana con la cultura dell?Est. Noi qui riproponiamo la stessa cultura che ha Banca Intesa in Italia dove si propone come banca per il Paese. Ci interessa esportare la stessa filosofia, vogliamo svolgere un ruolo strategico per la crescita delle imprese e delle famiglie. L?Est Europa è il nostro secondo mercato domestico, noi non siamo una banca multinazionale ma multidomestica, per cui i valori di Banca Intesa vengono interamente riproposti sul mercato locale. E la testimonianza più eloquente, in proposito, è che i manager di queste banche sono tutti cittadini dell?Est. Per esempio, il nostro coordinatore per le attività dell?Est è un ungherese.
Vita: Perché avete acquistato una banca leader nel microcredito?
Boccolini: Perché in Russia ci interessa lavorare solo sul mercato retail e una banca che fa microfinanza è un veicolo straordinario per la costruzione di relazioni non solo economiche ma anche e soprattutto umane.
Vita: Quanto contano queste relazioni?
Boccolini: Moltissimo. Anche perché sono, come si suol dire, prodromiche di buoni risultati economici. Questi Paesi stanno vivendo una fortissima crescita e la stanno affrontando con grande entusiasmo, avvalendosi di una classe dirigente molto giovane. L?entusiasmo crea fiducia e la fiducia è, come noto, la condizione indispensabile per lo sviluppo. Per questo l?Est è importante.

Mister bond
Imprenditore? Meglio un premier filosofo
Vacanzieri e filosofi.
«A marzo ci sono state le vacanze di Pasqua: non si può andare al mare e poi pretendere che il Pil cresca»: con queste poche parole Berlusconi ha commentato la stima Istat del Pil italiano nel primo trimestre che ha dimostrato che siamo in recessione. Mai commento fu più allucinante: 1) l?Istat ha precisato che le giornate lavorative del trimestre 2005 sono state uguali a quelle del primo trimestre 2004; 2) il dato è una stima, fatta dunque sulla base delle cifre note dei primi 45 giorni dell?anno (Pasqua esclusa) proiettate sull?intero periodo; 3) la Pasqua è una festa che appartiene all?era cristiana, se si considera anche la precedente Pasqua ebraica appartiene alla storia dell?umanità da alcuni millenni; 4) la Pasqua 2005 è stata in Italia metereologicamente un disastro; 5) il dato del Pil diffuso il 12 maggio era la notizia del giorno e il commento di Berlusconi era atteso da tutti. L?Italia aveva bisogno di un premier imprenditore per ascoltare tante baggianate sui conti? Non sarebbe meglio per la nostra economia? non so, un filosofo?
La Fiat e Stefania. Il giorno dopo Montezemolo e Fini si incontrano alla festa della Polizia e commentano, a due passi dai cronisti, le parole del premier sul Pil. Montezemolo: «Ormai è incazzato con il mondo e fa battute che non hanno senso». Fini: «Ahimé». Così dicevano, per dimenticare per un momento la Fiat e la Prestigiacomo.

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